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giovedì 6 agosto 2015

GUERRIERI GIOCHIAMO A FARE LA GUERRA


Cresciuto in un centro giovani, Sopravvissuto ad una decina di sgomberi, cantato per più di 15 anni nei “peggiori” centri sociali di Milano, qualcosa ma solo qualcosa dell’Underground di questa città, posso dire di conoscerla.



Ma l’underground che conosco meglio è la metropolitana, credo di aver passato viaggiando, più tempo sotto l’asfalto di Milano che sopra, l’idea di essere un viaggiatore sotterraneo mi è sempre piaciuta, fin dai tempi di pellicole tipo Grosso Guaio a Chinatown, o del Sacro e Intramontabile The Warriors


Il popolo della metro è proprio vasto…

Ci sono quelli che ANCORA non hanno capito che sulle scale mobili se si vuol essere trasportati, BISOGNA STARE A DESTRA, questa cosa del non sapere stare a destra è tipico dell’italiano medio viaggiatore, la stessa cosa accade con gli imbecilli che sulle autostrade stanno a 90 all’ora sulla corsia centrale.

Ci sono quelli che (visto pochi giorni fa) , scattano le foto con il cellulare sulle scale mobili alle mutande delle ragazze con le minigonne, quando l’ho visto ,il tipo, l’ho seguito per un po’ guardandolo, facendo capire che avevo visto cosa aveva fatto, lui faceva il vago, allora gli ho detto che ERA UNA MERDA, lui ha preso la sua valigetta del cazzo e la sua cravatta da banca ed è sgattaiolato via come un babbo.

Ci sono quelli che fanno la faccia stufata e scocciata e annoiata quando salgono quelli che suonano per elemosina, io li ascolto sempre, tolgo le cuffie e ascolto la loro musica, spesso decente a volte brutta, ma è musica, e li rispetto più’ di quelle belle signore agghindate che scendono in montenapoleone o in turati e si tengono strette le loro luis vitton per paura di chissà cosa.

Ci sono quelli che ti si avvicinano al culo quando timbri per entrare senza biglietti, li riconosco , li annuso e faccio segno loro di seguirmi.

Ci sono quelli che comprano gli snack cacca delle macchinette e che sclerano perché una su due ti frega i soldi.

Ci sono quelli che vogliono parlare, spesso anziani, che non fanno male a nessuno.

Ci sono quelli che guardano il cellulare inebetiti e ci sono quasi dentro al telefono.

Ci sono quelli che si baciano slinguazzando a te di fianco anche quando la carrozza è piena di gente, e vorrei chiedere se posso entrare dentro anche io, un giorno lo faccio.

Ci sono quelli che ancora non hanno capito che è inutile correre per le scale quando si sente arrivare il treno perché puoi star certo che il treno che sta arrivando è quello dall’altra parte.


Ci sono quelli che come me non hanno di meglio da fare che giudicare gli altri :-)

...per rimanere in tema, faccio partire sullo stereo qualcosa dei lords



5 commenti:

  1. Dove abito io la metro non c'e' ma ti posso assicurare che la varieta' umana che descrivi c'e' quanche sopraterra. Ho smesso di andare in autobus, vivo in bicicletta ormai da anni senza aver piu' alcun mezzo di locomozione a motore. Io vivo nel centro di una grande citta' e ne vedo di tutti i colori e anche a me capita di osservare. Non e' giudicare, secondo me, e' rendersi conto che l'umanita' e' davvero varia e non sempre umana.

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    1. Già, l'umanità... Il mio problema è che più passa il tempo e più dimunuisce la mia pazienza, e la mia dedizione alla comprensione

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  2. Non so perché ma il fatto che tu stia dando addosso a chi non si mette a destra sulla scala mobile della metropolitana, mi lascia interdetta. Mi sarei aspettata un assoluto menefreghismo della regola del BISOGNA STARE A DESTRA, visto che te ne fotti del BISOGNA PAGARE.
    Anche perché il più delle volte quelli che superano a sinistra sono gli stessi che corrono, inutilmente, perché sentono la metro che si rivela poi essere quella dell’altra parte.
    Io in metro a Milano il più delle volte mi guardo intorno e osservo, a Torino a volte osservo a volte leggo sul cellulare che uso come ebook.

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    1. Beh mi ha beccato, hai scoperto che non sono perfetto, e mi starebbe anche un po' sulle balle esserlo.
      Vedi io credo ci sia una grande differenza fra gli atteggiamenti e gli stati d'essere, tra chi non paga un biglietto e chi invece chiede 1 euro e mezzo per viaggiare in un posto merdoso e pieno di ritardi e cancellazioni, tra chi viaggia osserva e basta e chi osserva e dice la sua seppur vigliaccamente su un blog come faccio io.
      La coerenza non è mai stato il mio forte, al contrario del rischio che ho sempre messo sul piatto quando ho espresso le mie idee.
      Siamo uomini, tutto qui, mi fa solo piacere che tu abbia espresso il tuo pensiero e ti invito a riproporlo ogni volta che ne sentirai il bisogno, di certo non cambio la mia idea, fino a quando quest'ultima non fa male a nessuno.

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  3. Già, musicisti che salgono sulla metro. Loro almeno si guadagnano qualche centesimo facendo qualcosa di utile, a differenza dei rom che salgono e ripetono la stessa cosa tutti i giorni alle dieci, magari con bimbo al seguito. Quelli non li sopporto proprio, è più forte di me.

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